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Dermatologia Allergologica

Molte malattie di natura allergica colpiscono  la cute ed è fondamentale poter individuare le sostanze allergizzantri attraverso specifici tests (Patch test, Prock test) che permettono di verificare la natura allergica o irritativi della dermatosi.

Talvolta le sostanze che si  trovano sulla pelle reagiscono con la luce solare causando delle fotodermatosi è allora necessario ricorrere all’esecuzioni di specifici tests (Foto tests)

Le dermatiti da contatto si suddividono in dermatiti allergiche da contatto (DAC) e dermatiti irritative da contatto (DIC). La DIC è una dermatosi dovuta al contatto con sostanze in grado di stimolare una risposta infiammatoria. In seguito al contatto della cute con determinate sostanze esogene (provenienti dall’ambiente esterno) si sviluppa una reazione infiammatoria, pruriginosa della pelle caratterizzata dalla comparsa di vescicole. Si presenta generalmente con una manifestazione cutanea improvvisa caratterizzata da chiazze rosse, vescicole, desquamazione e “croste”. L’eruzione cutanea causa una sensazione di prurito o calore/bruciore più o meno intensa, spingendo la persona a grattarsi con insistenza. La prevenzione consiste nell’evitare il contatto con le sostante potenzialmente infiammatorie.

La DAC è una reazione infiammatoria (immunitaria) della pelle di tipo ritardato (o reazione 4 o DTh). Si manifesta solitamente con rossore, desquamazione, vescicole, bolle, abrasioni e croste. Talvolta lo stesso paziente presenta contemporaneamente più tipi di lesioni. La prevenzione consiste nell’evitare il contatto con gli allergeni individuati. La determinazione dell’allergene o degli allergeni responsabili la reazione allergica possono essere individuati attualmente con vari test quali con il Prick Test o il Patch test, o con il dosaggio delle IgE totali.

È una reazione dermica infiammatoria pruriginosa e non contagiosa ovvero una dermatite. Ha una patogenesi immunitario-irritativa.
L’eczema provoca prurito; tuttavia, il grattarsi determina un peggioramento della situazione, anche se temporaneamente il paziente può sentire un senso di sollievo.

Le fotodermatosi sono un gruppo di affezioni cutanee a diversa e complessa eziologia e caratterizzate da fotosensibilità, cioè da un’anomala reazione cutanea alla luce solare o a quella di sorgenti irradiative artificiali.
Una classificazione universalmente accettata perciò non esiste, ma generalmente  le fotodermatosi vengono classificate in 4 categorie generali in base all’eziologia:

  • Idiopatiche (in cui il fotosensibilizzante non è identificato allo stato attuale delle conoscenze): orticaria solare, eruzione polimorfa solare, dermatite attinica cronica, hydroa vacciniforme, eruzione primaverile giovanile, prurigo attinica.
  • Mediate o secondarie da fotosensibilizzante noto: esogeno- dermatiti fotoallergiche e fototossiche da contatto o sistemiche o endogeno- luciti conseguenti a turbe metaboliche come pellagra o porfirie.
  • Fotoaggravate: LES e LED, dermatomiosite, rosacea, pemfigo eritematoso, pemfigoide, malattia di Darier, malattia di Hailey-Hailey, Cloasma, Herpes simplex, lichen planus attinicus, dermatite erpetiforme, granuloma anulare attinico, porocheratosi attinica superficiale disseminata etc.
  • Genofotodermatosi, dipendenti da carenze della fotoprotezione naturale: Albinismo, Xeroderma pigmentosum, sindrome di Bloom, sindrome di Cokayne, sindrome di Rothmund-Thomson.

I test allergologici che vengono effettuati per determinare se un soggetto è allergico sono rappresentati da Prick test, Patch test, Foto test.

Prick test
Nel caso in cui si sospetti una allergia, alcune gocce di allergene vengono posizionate sulla superficie cutanea, solitamente nell’avambraccio. Dopodiché la cute viene scalfita con una lancetta monouso, in modo che l’allergene penetri gli strati più superficiali. Se effettivamente c’è un’allergia, nei minuti immediatamente successivi si osserva una reazione caratterizzata da un pomfo. Il prick test è ideale per le diagnosi delle allergie di tipo I, in quanto, in caso di test positivo, già pochi secondi o pochi minuti dopo l’applicazione dell’allergene sulla cute compaiono i sintomi, garantendo pertanto un risultato rapido.

I patch tests
I patch tests o test epicutaneo consiste nell’applicazione di dischetti contenenti una o più sostanze con potenziale allergenico, dette aptene. Ogni sostanza è sufficiente per evocare una reazione anche in pazienti scarsamente sensibilizzati.
I dischetti vengono applicati sulla parte alta del dorso, grazie a cerotti ipoallergenici che assicurano un contatto uniforme degli stessi con la pelle. La valutazione da parte del dermatologo e/o allergologo verrà effettuata a  48 ed a  72 ore.

I foto test
I foto test sono effettuati su pazienti con fotodermatosi. Il paziente viene irradiato su una superficie cutanea non abbronzata (solitamente il gluteo) con radiazioni UVA e UVB; il medico procede ad effettuare due letture del test, dopo 30′ e dopo 24h, individuando la MED (dose minima eritematogena) e le eventuali reazioni patologiche all’irradiazione.